Il microclima è l’insieme degli aspetti fisici che caratterizzano l’aria degli ambienti confinati e che influenzano gli scambi termici tra soggetto e ambiente.
Per ambienti confinati si intendono tutte quelle infrastrutture comunque separate dall’ambiente esterno nelle quali, proprio per questa separazione, l’aria assume caratteristiche diverse da quelle climatiche della località in cui ci si trova, pur potendo da queste essere influenzata.
Considerando che la maggior parte della popolazione urbana trascorre il 75-80% del tempo all’interno di edifici chiusi, è facilmente intuibile quale importanza rivesta la qualità del microclima per il benessere dell’uomo.
Soprattutto in ambiente di lavoro i fattori microclimatici ambientali quali ad esempio temperatura, umidità, ventilazione, unitamente all’intensità dell’impegno fisico svolto, condizionano una serie di risposte biologiche graduate che vanno da sensazioni di benessere termoigrometrico a sensazioni di disagio (discomfort termico), a vero e proprio impegno termoregolatorio (sudorazione più o meno accentuata), a sindromi patologiche (stress da calore). Il grado di sollecitazione della funzionalità regolatrice dell’organismo può determinare effetti e conseguenze diverse: si può avere la diminuzione delle difese dell’organismo e l’instaurarsi di una condizione pre-patologica, si può rafforzare il livello di interazione con altri agenti nocivi, le prestazione fisiche individuali possono essere notevolmente ridotte, possono peggiorare le condizioni patologiche preesistenti, ed infine, in caso di superamento del livello di compensazione fisiologica, le conseguenze possono essere anche letali.
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